Molti di noi, abituati da sempre ad usare i termini “NORCINO” o “NORCINERIA”, hanno finito con il dimenticare che queste parole derivano direttamente dalla splendida città di Norcia.
«Nell’alto Medioevo - scrive Ansano Fabbi, che ha tracciato un profilo storico del mestiere di norcino - prima del disboscamento della montagna dovuto all’autarchia...
Molti di noi, abituati da sempre ad usare i termini “NORCINO” o “NORCINERIA”, hanno finito con il dimenticare che queste parole derivano direttamente dalla splendida città di Norcia.
«Nell’alto Medioevo - scrive Ansano Fabbi, che ha tracciato un profilo storico del mestiere di norcino - prima del disboscamento della montagna dovuto all’autarchia agraria dei piccoli comuni, erano estesi i boschi di querce di alto fusto, e i coloni ne utilizzavano le ghiande per il pascolo di mandrie suine. I nostri agricoltori si erano quindi specializzati nell’anatornia, mattazione, castrazione, cura di ascessi di suini, e vendevano poi i salati alle città vicine.
La salagione e stagionatura delle parti interne dei suini (prosciutti, spallette, capocolli, lombi), gli insaccati delle carni tritate (salami, salsicce, mortadella) diventò una specializzazione dei nostri norcini.